Bauman dialogo tra generazioni

Zygmunt Bauman by M. Olivia Soto
Maria Cristina Mancini

Maria Cristina Mancini

The way I see it, every life is a pile of good things and bad things.…hey.

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I problemi di comunicazione resteranno sempre tra chi se ne va e chi resta…

Ma per Bauman, sociologo polacco di fama mondiale, siamo in un’epoca in cui i giovani sono i primi, dopo la seconda guerra mondiale, ad essere sulla difensiva. La differenza tra la generazione passata e quella di oggi è l’Ottimismo. C’era la voglia di riscatto, di fare meglio dei propri genitori e un senso di fierezza che oggi manca. Per dirla con una metafora …

malgrado ci sia il sole, il mondo è nuvoloso! 

E che nuvole…la virtualità e la realtà per sono due facce della stesa medaglia ma per le persone che sono nate quando non c’era la tv, la vita è più facile.Bauman Assisi www.qui.press Al workshop organizzato dal Sacro Convento di Assisi, dalla Conferenza episcopale Umbra  Oicos e il Pontificium Consilium de Cultura sul tema Umanità dialogo tra credenti e non credenti, per l’autore di Modernità liquida (2000), chi è nato con il computer come baby sitter e internet come tata vive una doppia realtà, una off line è un’altra online che è un’aberrazione della realtà. La generazione del passato rispetto alla attuale ha la vita più facile. E non di poco!

Per usare le parole del sociologo, siamo davanti ad un mostro a tre teste fatto di ignoranza, impotenza e umiliazione perchè non si sa che fare e anche se si conoscono le regole si è inefficaci. L’umiliazione è il risultato di questa sensazione di ignoranza e impotenza che è un colpo duro da digerire. Bauman lancia una stoccata alla commercializzazione della conoscenza che è ben visibile nel mondo anglosassone e secondo la Prof.ssa Kania Aleksandra, sociologa nonchè moglie del maestro B. la ricerca e i dottorati sono ambiti non tanto come crescita personale ma moneta di scambio, carta da spendere nel mondo del business.Bauman qui.press

Riprendendo con altre parole i concetti del filosofo Roberto Esposito di Communitas, dove si vive il senso dell’amicizia e di Immunitas, che inneggia alla libertà, il grande sociologo distingue tra network e community. Là dove la Communitas poneva l’obbedienza, l’Immunitas ha un prezzo: quello dell’impotenza.

Peggio ancora…una dolorosa solitudine!

L’uomo infatti ha sostituito la solitudine con la rete che esiste solo se siamo connessi. Da qui il senso di aberrazione. Ma per Bauman questi due mondi così diversi sono costretti a riconciliarsi. La tecnologia ha facilitato l’accesso alle informazioni ma l’eccesso è stato un criticismo che ci fa vivere in un mondo contraddistinto dal sospetto e dall’indignazione. Cui vanno aggiunte la morte delle ideologie e la mancanza di un leader. Il cambiamento che si determina è spontaneo, nasce da una non pianificazione e porta ad un risultato disarmante e tristemente vero: la solitudine. Un insieme di rapporti il più delle volte fittizi, di persone isolate ma connesse. Si verifica nei più giovani l’incapacità a concentrarsi o saper aspettare perchè il mondo che vogliono è paragonabile ad un caffè  espresso.Bauman-x-qui

Bauman a conclusione dei lavori lascia intravedere uno spiraglio di positività affermando che per fortuna tutte le abilità/capabilities esistono off line e prima che l’inclusione di queste avverrà online dovranno passare almeno venticinque generazioni. Huff! Fuori pericolo…per il momento.

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