Eu This Time I am Voting! Stavolta voto
26 maggio 2019 un giorno importante, l’Europa e l’Italia è chiamata a votare per il Parlamento Europeo e non si può rinunciare
La campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo è cominciata da tanto. Adesso le liste e i candidati Eu sono confermati in Italia e come in altri Paesi. I 27, se escludiamo la Gran Bretagna, hanno messo in piazza liste e nomi ma questo voto è il più importante dal Trattato di Maastricht, cioè dal 1 novembre 1993 quando l’Europa fu costituita. Sembra un secolo fa ma non è così. Quello che volevano i padri fondatori della Comunità economica europea Jean Monnet,Gaetano Martino, Paul -Henri Spaak, Johan Willem Beyen con il Trattato di Roma, il 25 marzo 1957, sta per vacillare sotto la spinta dei nazionalismi, degli egoismi beceri di qualche leader invasato e di Paesi che non erano abituati alla democrazia.
L’Europa ha dato stabilità e sicurezza per più di sessanta anni e l’Euro non è l’aspensorio da evitare. “Stavolta voto” è la campagna promozionale per invogliare gli europei ad andare al voto, ma io ho sempre votato e l’Europa l’ho desiderata e voluta. Io come tanti abbiamo fatto sacrifici per crearla e non è giusto distruggerla, ma anzi va aiutata eleggendo i nostri 73 candidati migliori, perché possiamo essere in grado come fondatori di migliorarla nella coesistenza e nella democrazia di regole certe e giuste senza predomini né ritorni di venti nazifascisti. Un’Europa grande e unita ad una sola velocità! Dunque per dirla in prosa..
Per me e per Voi per quest’Italia disperata che si rifugia nel dolore senza trascurare la speranza, che lotta con coraggio per non essere d’impaccio e sorride alla vita anche senza aspettativa…
Nel 2012 scrivevo così. Oggi più convinta che mai aggiungo che vorrei per il futuro un po’ di sicurezza che non guasta se di lavoro si tratta. E vorrei credere che, tra qualche anno, non si finisca tutti sul lastrico. Vorrei uno stato sociale che funzioni come Dio comanda e non sia solo un “mantra”, un’assistenza da premio Nobel per la scienza e non solo di coscienza, una politica più schietta che parli meno di vaghezza e più di sostanza. Vorrei che l’Italia fosse meno “frana” e un po’ più franca, un po’ più donna e un po’ meno puttana. Vorrei più uguaglianza ma non solo di facciata, più benessere per tutta la gente e perdono per chi si pente. Vorrei non guardarmi alle spalle per difendermi da chi mi fa le scarpe e vorrei un’Italia un po’ più sana, più vera e più buona tanto per non fare la retorica. Vorrei un’Italia più felice senza rimpianti e senza sfide inutili e dannose che, ahimè, portan solo brutte cose. Nel 2019 le cose non sono tanto cambiate ma i sogni rimangono.
Per questo vorrei che l’Italia non fosse così affamata e un’Europa un po’ più mamma…
Un’Europa meno razzista e un mondo non sessista. Vorrei un’Europa più solidale che mi faccia sentire un cittadino speciale che guardi al futuro senza rimpianti e con molti più programmi. Vorrei vedere che i Fondi europei non vadano sempre nelle stesse mani e che veno usati che lo Stato sociale sia eccellente nei 27 e le cure sanitarie non finiscano a gambe levate. Vorrei un’Europa meno frammentata e più unita che bacchetti chi sperpera e chi fa il voltafaccia. Vorrei vedere nei prossimi anni un presidente del Parlamento Europeo donna, un Consiglio e una Commissione europea tutta in rosa. Una banca centrale che non faccia cacare e un potere meno finanziario e più umanitario. Vorrei vivere i prossimi anni in un’Europa che sia un Eden di fiori, animali e frutti e non di rifiuti, in un mondo onesto che abbia a cuore il rispetto, in una società dove la rabbia sia sotterrata, l’ingiustizia soffocata e la solitudine spiazzata.
Vorrei un’Europa dei diritti, dove ci sia posto per tutti, più consuetudine e civiltà e molta meno aggressività dove non ci sia utopia ma una vita degna che sia la più possibile divina!