Si dice che ognuno sa navigare col buon vento ma ci sono sport come il kitesurf in cui il vento non basta
Per fare kitesurf occorre forza fisica, conoscenza delle condizioni meteo e una buona attrezzatura. Questi sono i requisiti minimi per fare spettacolari salti fuori dall’acqua.
L’ABC del principiante
Vedere per la prima volta un kite volare è un’esperienza che colpisce, affascina e difficilmente si dimentica. Ma se pensate che solo i giovani si dedicano al kitesurf vi sbagliate di grosso. C’è un esercito di “pantere grigie” e persone di tutte le età che si avvicinano a questo sport perché essendo un’attività svolta in acqua sfrutta il fattore idrodinamico dove gli “errori” vengono perdonati dall’effetto “elastico” dell’acqua. Dalla nascita del kitesurf ad oggi sono passati anni. Anche l’apprendimento è diventato più semplice e progressivo grazie alla formazione professionale degli insegnanti e ai metodi d’insegnamento più veloci. Oggi il kitesurf è uno sport riconosciuto dal CONI e dalla FIV e a livello internazionale dalla IKO. Il riconoscimento a livello istituzionale e i progressi nell’ambito della sicurezza hanno fatto sì che il kitesurf non è più considerato uno sport estremo. Per gli amanti del mare, dell’acqua e degli sport outdoor, il kitesurf regala sensazioni indescrivibili di libertà a contatto con la natura.
Consigli
Quando cominciare? In qualsiasi momento dell’anno, l’acqua del Mediterraneo mantiene temperature elevate anche d’inverno basta quindi una muta. Dove? È possibile praticare il kitesurf in tutta Italia, nelle Marche ci sono centri Kite e in Toscana tra Marina di Grosseto e Castiglione della Pescaia, o nelle mete esotiche dove ci sono kitecamp. Come? Esistono scuole che formano nuovi allievi sia in inverno che in estate e forniscono la preparazione e l’attrezzatura necessaria. Quanto costa? Non è uno sport economicissimo ma c’è un mercato dell’usato ampio e per il principiante è possibile risparmiare molto affrontando l’argomento magari al termine di un corso strutturato.
Preparazione aerobica e cardiovascolare
Il primo step è una visita dal medico sportivo e poi procedete con un’accurata preparazione aerobica di base che permetta di sviluppare il cosiddetto “fiato” cioè la capacità cardiaca e respiratoria. In questo modo il corpo lavorerà ad un “livello di giri” buono e con un battito cardiaco inferiore ad un soggetto non allenato o sedentario. Il risultato immediato sarà una minore predisposizione all’affaticamento e una capacità di estendere i tempi di allenamento in acqua così potrete accorciare i tempi di recupero smaltendo più velocemente l’accumulo di acido lattico.
Preparazione muscolare: il Power Flex Training. Se l’allenamento cardiovascolare non è affiancato da un lavoro muscolare, il risultato sarà un kiter con la capacità aerobica di un corridore ma la muscolatura di maratoneta. Il kiter, anche se agganciato a un trapezio, ha la necessità di braccia, dorsali, addominali e gambe forti. E non confondete lo sviluppo muscolare con l’allenamento pesi in palestra.Qui entra in gioco il concetto di allenamento specifico. Nel caso del kitesurf si richiede una muscolatura forte ma elastica e resistente. Questo fa sì che si possa gestire in sicurezza anche le situazioni limite di forti strattoni imposti da raffiche di vento, cambi di direzione e salti non riusciti. Il lavoro muscolare Power Flex consiste in esercizi di forza sviluppati nel maggior arco di movimento possibile. Un lavoro simile a quello che fanno i ginnasti che nei loro movimenti sottopongono il corpo a carichi notevoli in posizioni di allungamento muscolare. Fondamentale è l’allenamento della cintura addominale che sostiene l’intera struttura corporea sul quale viene scaricato il movimento.
7 regole per non sbagliare
1. Iniziate un corso di kitesurf tenuto da un istruttore riconosciuto o di provate capacità didattiche
2. Utilizzate sempre sistemi di sicurezza, caschetto, giubbotto per proteggere costole e schiena, sistemi di sgancio rapido, un coltellino ad uncino per qualsiasi evenienza
3. Rispettate le distanze di sicurezza e non lanciate il kite in prossimità di ostacoli
4. Revisionate il materiale prima di ogni uscita e dopo
5. Verificate le condizioni del tempo e consultate le previsioni con un buon anemometro
6. Non uscite in mare da soli ma sempre con una persona esperta che vi assiste durante il lancio e l’atterraggio del kite
7. Rispettate le precedenze. È vero che al vento non si comanda ma le buone maniere esistono anche nel kitesurf